La Corte di Cassazione parla chiaro: un dipendente che fa un uso eccessivo di internet è licenziabile
La Corte di Cassazione parla chiaro: un dipendente che fa un uso eccessivo di internet è licenziabile.
Con la sentenza n. 3133/2019 , la Suprema Corte conferma la decisione della Corte d’Appello di Brescia che aveva ritenuto legittimo il licenziamento disciplinare di una dipendente per accesso in orario di lavoro ai siti internet, soprattutto Facebook, per una eccessiva quantità di tempo.
Dopo la prima decisione della Corte d’Appello, l’impiegata avrebbe fatto ricorso per “violazione della privacy”, ma senza successo.
La Corte di Cassazione ha infatti condiviso la linea giudiziaria adottata inizialmente dalla Corte d’appello di Brescia, rigettando il ricorso.
Paradigma organizzerà a Milano il 26 febbraio 2019 un giornata di studi nella quale sarà analizzata la più recente giurisprudenza e il nuovo quadro normativo in materia di controlli a distanza alla luce del nuovo GDPR, delle indicazioni del Garante Privacy e dei provvedimenti ministeriali in materia.
Saranno presentate le corrette modalità di regolamentazione dell’utilizzo degli strumenti di lavoro, al fine di mettere i partecipanti nella condizione di poter valutare la congruità delle privacy policies e dei regolamenti aziendali adottati.
Saranno inoltre definite le modalità di effettuazione del monitoraggio “lecito” sugli strumenti in uso al dipendente e saranno individuate le corrette modalità di gestione delle possibili patologie, con specifico riguardo alla corretta impostazione del procedimento disciplinare e del licenziamento.
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