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Crisi d’impresa e controlli: presentato emendamento per le Srl

Crisi d’impresa e controlli: presentato emendamento per le Srl

L’emendamento della Lega al Decreto Crescita modifica i parametri per l’obbligo del collegio anche per le piccole imprese. 

 

L’emendamento, se approvato, interviene sui parametri che, in base al nuovo Codice della crisi d’impresa, rendono obbligatoria l’adozione dell’organo di controllo interno da parte soprattutto delle società a responsabilità limitata.

 

La proposta avanzata dalla Lega farà scattare l’obbligo solo al superamento di 6 milioni di totale dello stato patrimoniale, di 12 milioni di volume di ricavi e di 50 dipendenti.

 

Il superamento dei parametri nella versione del Codice del crisi deve avvenire poi per 2 esercizi consecutivi, mentre nella proposta targata Lega basta il superamento in un solo esercizio. Nell’emendamento però il superamento deve riguardare almeno 2 dei 3 parametri e non più solo uno, in linea con la direttiva Ue sui bilanci annuali n. 34 del 2013.

 

Difficile quindi da valutare l’impatto sul numero delle società coinvolte.

Banca d’Italia, in un documento presentato in Parlamento nell’autunno scorso, aveva stimato in 150.000 le Srl che avrebbero dovuto adottare il sindaco o il revisore sulla base del nuovo obbligo. Numero oltretutto che sembrava sottostimato perché riferito alle sole società di cui sono disponibili i bilanci.

 

Se l’emendamento presentato alla Lega diventasse legge la conseguenza sarà quella di una pesantissima riduzione del numero delle società interessate.

 

Con un possibile paradosso tutto da valutare. Perché a una prima lettura almeno, l’intreccio dei parametri messi in campo dal Carroccio potrebbe avere come conseguenza persino la riduzione delle società interessate anche rispetto all’attuale versione del Codice Civile, indipendentemente quindi dall’applicazione del Codice della crisi, operativo a tutti gli effetti a partire dal ferragosto del 2020.

 

Infatti, sempre ponendo l’attenzione dei 2 esercizi consecutivi, il volume degli attivi previsto dal Codice Civile è di 4,4 milioni, quello dei ricavi di 8,8; identico il tetto di dipendenti, sempre superiore a 50.

 

Oggi, sempre secondo Banca d’Italia, le Srl obbligate a un organo di controllo interno sono circa 15.000. Quindi da una platea di almeno 150.000 Srl interessate si potrebbe passare a una realtà di meno di 15.000 società.

 

Nel corso del convegno organizzato da Paradigma a Milano il 21 maggio prossimo sull’impatto della riforma della crisi d’impresa sulle società a responsabilità limitata saranno valutati e discussi anche tutti i possibili scenari  in caso di approvazione dell’emendamento presentato.

 

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