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Corte di Cassazione: gli atteggiamenti ostili del dipendente vessato non escludono il mobbing

Corte di Cassazione: gli atteggiamenti ostili del dipendente vessato non escludono il mobbing

Il datore di lavoro che attua una serie di condotte vessatorie ai danni di un dipendente e mette in pratica comportamenti destinati ad opprimerlo consapevolmente, dimostra di fatto la palese intenzione “vessatoria”.

 

Di conseguenza, il lavoratore vessato ha diritto a richiedere il risarcimento dei danni subiti, essendo integrata appieno la relativa fattispecie di mobbing.

 

L’eccezione formulata dal datore di lavoro circa gli atteggiamenti ostili che sarebbero stati tenuti dal dipendente non può condurre ad una decisione diversa, dal momento che il datore di lavoro non è in ogni caso legittimato a comportarsi in tal modo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza n. 18808/2019.

 

Per il secondo anno Paradigma organizza a Milano il 17 settembre 2019 una giornata di approfondimento sui comportamenti “devianti” che sempre più spesso si verificano sui luoghi di lavoro.

 

Nel corso della giornata di studio saranno analizzate  le diverse fattispecie e i problemi organizzativi – gestionali che si devono affrontare per scongiurare il rischio di responsabilità civile e penale per la società stessa e per i vertici aziendali.

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