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Estensione del diritto allo smart working “emergenziale”

Estensione del diritto allo smart working “emergenziale”

Una delle novità che più hanno contrassegnato il periodo di emergenza sanitaria è stato il massiccio utilizzo dello smart working da parte delle imprese, sicuramente agevolato dalla modalità semplificata di attivazione introdotta per l’occasione e, in molti casi, resosi necessario per l’impossibilità di proseguire altrimenti l’operatività aziendale (laddove l’attività produttiva rientrasse tra quelle sottoposte a blocco forzato).

 

Ancora raccomandato quale modalità preferenziale di adempimento della prestazione lavorativa fino al termine dell’emergenza dal Protocollo sottoscritto dalle Parti Sociali del 24.4.2020, la Legge di Conversione del Decreto “Cura Italia”) ha poi ampliato il novero delle categorie di lavoratori aventi diritto o priorità ad usufruirne.

 

Se il testo originario del D.L. n. 18/2020 (“Cura Italia”, appunto) prevedeva (all’art. 39) lo smart working quale diritto (comma 1) in capo ai soli lavoratori disabili nelle condizioni di cui all’articolo 3, comma 3, della Legge n. 104/1992, o aventi nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità sempre ai sensi della medesima disposizione della L. n. 104/1992, purché tale modalità di lavoro risulti compatibile con le caratteristiche della prestazione, mentre (comma 2) per i lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie, con ridotta capacità lavorativa, disponeva il riconoscimento in via prioritaria dello stesso, la Legge di conversione (L. n. 27/2020) ha integrato le categorie di cui all’art. 39 con un comma 2-bis che inserisce, tra i destinatari delle previsioni di cui ai commi 1 e 2, anche i lavoratori immunodepressi e i familiari conviventi di persone immunodepresse.

 

L’applicazione dell’art. 39 è stata inoltre ampliata, in sede di conversione, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19.

 

Il D.L. “Rilancio”, di cui è attesa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha esteso ulteriormente il diritto allo smart working: fino alla fine dello stato di emergenza, i dipendenti di aziende private con almeno un figlio entro i 14 anni avranno infatti diritto al lavoro agile anche senza gli accordi individuali previsti dalla Legge n. 81/2017, sempre purché questa modalità sia compatibile con le caratteristiche della loro prestazione.

 

Paradigma affronterà il tema smart working in varie iniziative in programma nelle prossime settimane. Innanzitutto nella giornata specificamente dedicata al suo complessivo esame, prevista il 16 giugno Smart working – La nuova modalità prevalente di lavoro, e inoltre nell’evento in materia di salute e sicurezza dei lavoratori del 21 e 22 maggio e nel workshop “Rischio cybercrimes e illeciti in ambito IP nello smart working” del 25 maggio.

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