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Corporate Sustainability Reporting Directive: quasi 5.000 le imprese coinvolte

Corporate Sustainability Reporting Directive: quasi 5.000 le imprese coinvolte

Grazie alla Direttiva Europea Non Financial Reporting Directive (NFRD) e al Decreto Legislativo 254 del 2016 per la “comunicazione di informazioni di carattere non finanziario …” si è chiesto alle aziende di fornire indicazioni sui loro valori e sulla loro visione del rapporto con ambiente e società. Il tutto in una dichiarazione che si affiancava alle informazioni quantitative relative alla gestione finanziaria.

 

La nuova Direttiva UE Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) porta con sé una serie di novità non banali per le aziende, a partire dal fatto che la dichiarazione non finanziaria non potrà più essere vissuta come una “narrazione ma diventerà una vera rendicontazione con revisione obbligatoria e con riferimenti ai regolamenti sulla Tassonomia UE relativa alle attività sostenibili.

I report dovranno essere redatti secondo standard uguali per tutti e per questo l’EFRAG – European Financial Reporting Advisory Group – sta lavorando a standard che dovrebbero essere pronti per il prossimo gennaio 2023.

 

La nuova Direttiva si pone l’obiettivo di estendere l’obbligo di reporting di sostenibilità alle aziende private allargando l’obbligo a tutte le “grandi imprese”, quotate e non quotate.

Per “grande” azienda si intende quella che superi almeno due dei tre criteri previsti: un fatturato superiore ai 40 milioni di euro, un totale attivo superiore a 20 milioni di euro o che superi i 250 dipendenti.

 

Questi criteri allargano immediatamente la platea delle aziende coinvolte che passano dalle poche centinaia impegnate nella attuale DNF ad un numero che si avvicina a quasi 5.000 imprese.

Il nuovo Report di Sostenibilità sarà obbligatorio nel 2024 per le aziende medio grandi e prenderà in considerazione i dati del 2023, mentre le aziende di piccole e medie dimensioni vedranno scattare l’obbligatorietà nel gennaio 2026.

 

L’aspetto più importante è che la Corporate Sustainability Reporting Directive è accompagnata dall’impegno dell’Unione Europea di definire propri standard di reporting sempre più integrati con i temi della rendicontazione finanziaria e fare in modo che tutti possano comprendere quanto e soprattutto come le aziende siano nella condizione di gestire veramente il proprio rapporto con la sostenibilità.

 

Obiettivo dell’incontro di Paradigma “Sustainable Corporate Governance: fattori ESG e governo societario“ organizzato per il 6 e 7 ottobre prossimi è proprio capire quale sarà l’impatto dei nuovi principi di sostenibilità sull’operatività e sull’organizzazione societaria, e il conseguente adeguamento della governance, attraverso il confronto con i maggiori esperti di queste tematiche.

 

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