Smart working: per evitare la misurazione dell’orario servono accordi tra le parti

Il successo del lavoro agile dipende dal funzionamento di alcune regole finora sottovalutate nella loro applicazione concreta (come l’assenza di rigidi orari di lavoro e il collegamento tra prestazione lavorativa e obiettivi) che devono fare i conti con un ordinamento del lavoro che segue regole diverse.
Una prima importante difficoltà riguarda l’orario di lavoro poiché il lavoratore agile svolge la sua prestazione «senza precisi vincoli» di orario Legge 81/2017 (art 18).
Ma come si combina lo smart working con quella giurisprudenza comunitaria che ritiene imprescindibile l’adozione di sistemi di misurazione dell’orario di lavoro che siano «obiettivi, affidabili e accessibili»?
Secondo la Corte Ue infatti, in assenza di un sistema che consenta la misurazione della durata dell’orario di lavoro giornaliero del dipendente, non c’è modo di stabilire con oggettività e affidabilità né il numero di ore di lavoro svolte e la loro ripartizione nel tempo, né il numero delle ore di lavoro straordinario, il che rende difficile per i lavoratori, se non impossibile, far rispettare i loro diritti.
Per la Corte, dunque, una normativa nazionale che non prevede l’obbligo di ricorrere a uno strumento che consente tale determinazione non è idonea a garantire l’effetto utile dei diritti conferiti dalla Carta.
Una strada possibile è quella di far rientrare il lavoro agile in quelle modalità di lavoro nelle quali il lavoratore ha libertà di auto-determinare l’orario: se questa condizione è rispettata, si ricade nell’ambito dell’articolo 17, paragrafo 1, della Direttiva 2003/88, che consente di disapplicare l’obbligo di misurazione dell’orario.
I temi della flessibilità della prestazione e dei tempi di lavoro emergono sempre più diffusamente, richiedendo alle aziende un ripensamento dei tradizionali modelli organizzativi.
Nel corso della giornata di studi organizzata da Paradigma prevista per il 6 febbraio 2025 saranno analizzate le principali tematiche connesse alla disciplina della rimodulazione dell’orario di lavoro.
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