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Privacy e app mediche, le nuove regole del Garante

Privacy e app mediche, le nuove regole del Garante

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali con il Provvedimento n. 55 del 7 marzo 2019, ha fornito alcuni chiarimenti in relazione al trattamento dei dati personali in ambito sanitario, che rispondono ai numerosi quesiti che il Garante ha ricevuto in questi primi mesi di applicazione del Regolamento (UE) 2016/679 (ormai noto come Gdpr).

Tra i chiarimenti di maggior interesse, risulta sicuramente quello relativo ai trattamenti per “finalità di cura”, cioè quelli essenziali per il raggiungimento di una o più finalità determinate ed esplicitamente connesse alla cura della salute, effettuati da un soggetto professionista sanitario soggetto al segreto professionale o da altra persona anche essa soggetta all’obbligo di segretezza.
Per questi trattamenti, dunque, diversamente dal passato, il professionista sanitario, non dovrà più richiedere il consenso del paziente e ciò indipendentemente dal fatto che operi in qualità di libero professionista ovvero all’interno di una struttura sanitaria pubblica o privata.

 

Paradigma ha organizzato a Roma il 9 maggio 2019 il workshop Il trattamento dei dati relativi alla salute in ambito sanitario che ha come obiettivo quello di supportare tutti i soggetti operanti in ambito sanitario nel processo di attuazione della disciplina relativa al trattamento dei dati personali, nonché di favorire un’interpretazione uniforme del nuovo assetto normativo, fornendo orientamenti utili per i cittadini e gli operatori del settore, con particolare riferimento ai responsabili della protezione dei dati.

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