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Le novità processuali in materia di privacy dopo il Reg. 679/2016 (GDPR) e il D.lgs. 101/2018

Le novità processuali in materia di privacy dopo il Reg. 679/2016 (GDPR) e il D.lgs. 101/2018

Segnaliamo la pubblicazione, sulla rivista “Judicium”, di un contributo dell’Avv. Fabio Valerini che riportiamo in parte.

Le novità processuali in materia di privacy dopo il Reg. 679/2016 (GDPR) e il D.lgs. 101/2018

Di Fabio Valerini – 

Sommario

1.Le nuove disposizioni processuali del Codice della Privacy nel sistema della tutela dei dati personali – 2.Le controversie in materia di privacy – 3.Le azioni aventi ad oggetto il risarcimento del danno – 4. Il rito applicabile – 5. I criteri per la competenza territoriale – 6.I termini per l’azione – 7.Il mandato agli enti del terzo settore – 8.La fissazione dell’udienza – 9. La tutela cautelare – 10.Il ruolo del Garante come amicus curiae– 11.Il potere del Garante di agire e di rappresentanza in giudizio – 12.Il contenuto della decisione del giudice – 13.Interferenze tra procedimento amministrativo e processo civile – 14.Entrata in vigore delle disposizioni sostanziali e processuali – Bibliografia essenziale

 1. Le nuove disposizioni processuali del Codice della Privacy nel sistema della tutela dei dati personali

Dopo l’entrata in vigore del Reg. 679/2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, e del decreto legislativo10 agosto 2018, n. 101 recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679, possiamo dire che il nuovo quadro normativo di riferimento del processo civile in materia di privacypuò dirsi, almeno nei suoi tratti essenziali, delineato.

Innanzitutto, possiamo affermare che il complessivo sistema di tutela della protezione dei dati personali è fondato su un duplice binario che, mutuando espressioni familiari al diritto della concorrenza, possiamo indicare come public private enforcement.

Quanto al public enforcement esso consiste principalmente nell’attività amministrativa delle autorità garanti (e nel sistema fondato sulle sanzioni amministrative) nonché sulla previsione di sanzioni penali (previste dall’ordinamento italiano come consentito dalla normativa europea) e nella tutela (in via amministrativa e alternativa) dei diritti degli interessati (ad eccezione del risarcimento dei danni).

Quanto, invece, al private enforcement il Regolamento prevede una norma ad hoc sul risarcimento del danno (e, cioè, l’art. 82), nonché alcune disposizioni di carattere processuale sulla giurisdizione e il rinvio alle discipline processuali dei singoli stati membri.

Ed infatti, l’ordinamento europeo ha espressamente previsto che le azioni legali per l’esercizio del diritto di ottenere il risarcimento del danno sono promosse dinanzi alle autorità giurisdizionali competenti a norma del diritto dello Stato membro di cui all’articolo 79, paragrafo 2 che dovrà assicurare il diritto di proporre un ricorso giurisdizionale effettivo qualora ritenga che i diritti di cui gode a norma del presente regolamento siano stati violati a seguito di un trattamento.

Ebbene, con riguardo all’Italia, le nuove disposizioni processuali sono contenute nel Capo V del d..lgs. 101/2018 che è dedicato, per l’appunto, alle “Disposizioni processuali”.

Peraltro, il Capo V si compone del solo articolo 17 che modifica l’articolo 10 del decreto legislativo 1° settembre 2011 n. 150 (c.d. semplificazione dei riti). [leggi tutto l’articolo]

L’Avv. Fabio Valerini interverrà a due delle prossime iniziative di Paradigma in tema di privacy; “DPO training” in programma a Milano il 27 e il 28 novembre 2018 e “Privacy compliance”, in programma a Roma il 12 e il 13 dicembre.

 

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