Corte Costituzionale: depositate le motivazioni sull’indennità di licenziamento

In data odierna la Corte Costituzionale ha depositato le motivazioni della Sentenza n. 194/2018 sui criteri di determinazione dell’indennità di licenziamento nel contratto di lavoro a tutele crescenti (più precisamente, sulla legittimità costituzionale della stessa così come risultante dagli artt. 1, c. 7, lett. c), della L. 10/12/2014 n. 183 e 2, 3 e 4 del D. Lgs. 04/03/2015 n. 23).
Secondo il giudice delle leggi il criterio per determinare l’indennità al lavoratore ingiustamente licenziato, statuito dal Legislatore con il “Jobs act”, è costituzionalmente illegittimo e spetta dunque al giudice del lavoro investito della singola controversia la quantificazione dell’indennità dovuta per il licenziamento del lavoratore.
Rimangono fermi i “paletti” costituiti dal limite minimo (6 mesi) e dal limite massimo (36 mesi) dell’indennità, limiti peraltro rivisti recentemente dal “Decreto Dignità” (D.L. n. 87/2018).
Un attento esame delle motivazioni costituirà certamente un’utile guida per comprendere l’iter logico e argomentativo seguito dalla Corte Costituzionale, nonché di ricavare indicazioni utili a prevedere come i giudici potranno, di fatto, orientarsi da ora in poi nel “pesare” i criteri la cui ponderazione produrrà il quantum dell’indennità.
Paradigma ha organizzato una giornata di studio sul tema, prevista a Roma il 26 novembre 2018 e a Milano il 13 dicembre 2018.