Lavoro da remoto per molti, ma non per tutti?

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE-OECD) ha pubblicato un paper sull’importanza delle competenze per la fattibilità degli accordi di telelavoro nei Paesi dell’OCSE.
In particolare, lo studio dimostra, sulla base dei dati dell’OCSE Survey of Adult Skills (PIAAC), che i lavoratori in possesso di livelli più elevati di competenze hanno una probabilità significativamente maggiore di telelavoro. Mentre il 30% dei lavoratori potrebbe telelavorare in tutti i paesi OCSE, la probabilità diminuisce per i lavoratori senza istruzione terziaria e con livelli più bassi di capacità di calcolo e alfabetizzazione.
I risultati -sottolinea l’OCSE- sollevano importanti questioni riguardo alla misura in cui la pandemia potrebbe esacerbare le disparità esistenti nel mercato del lavoro, e anche relativamente alla misura in cui tali disuguaglianze potrebbero ulteriormente peggiorare a causa dell’intensificazione dell’adozione della tecnologia a seguito della pandemia.