Corporate Italia promossa in sostenibilità

Riportiamo integralmente un interessante articolo, pubblicato il 3 luglio su Il Sole 24 ore, riguardante il Sustainability Day e le performance conseguite dalle società italiane quotate in Borsa relativamente agli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Corporate Italia promossa in sostenibilità
Al Sustainability Day hanno partecipato 80 investitori e 31 aziende: il nostro Paese è quarto in Europa.
Trentuno aziende quotate in Piazza Affari hanno incontrato 80 investitori per raccontare, in 330 “faccia a faccia”, quello che stanno realizzando per diventare più sostenibili.
Sono alcuni dei numeri della terza edizione dell’Italian Sustainability Day organizzato ieri a Milano da Borsa Italiana.
Le 31 società coinvolte rappresentano il 45% di Piazza Affari in termini di capitalizzazione (260 miliardi di euro).
“C’è un grandissimo interesse da parte degli investitori che sono sempre più sensibili a questi temi”, ha dichiarato Raffaele Jerusalmi amministratore delegato di Borsa Italiana. Inoltre incominciano a esserci anche chiari temi di performance dei titoli in Borsa. Quando l’azienda non rispetta i criteri di sostenibilità gli investitori non investono, si vede chiaramente”.
Essere sostenibili e quindi rispettare i criteri Esg (ambiente, sociale e governance) non è più dunque una facoltà per le aziende che vogliono attirare grandi investitori come fondi pensione e asset manager. Secondo i dati elaborati da Borsa Italiana in base al Ftse Russell Esg score (indicatore sintetico di mercato che aggrega 300 variabili di sostenibilità e governance calcolate a livello di singola società), emerge che il mercato azionario italiano si posiziona per attenzione e disclosure delle imprese agli aspetti “sostenibili” sopra la media mondiale e al quarto posto in Europa, a riprova del percorso fatto dalle società italiane quotate e dall’intero sistema finanziario.
Fra l’altro all’evento erano presenti anche società non quotate, come Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Ferrovie dello Stato, che hanno emesso di recente green bond, ed erano quindi interessate a spiegare le proprie strategie sostenibili a potenziali investitori.
Nel panel di interventi , da segnalare quello di Anastasio Xepapadeas, professore alla Athens University di Bologna e associato alla US National Academy of Science. “Il climate change è un’esternalità e in quanto tale bisogna dare un prezzo a questo elemento esterno”, ha spiegato Xepapadeas.
Necessario anche dare un prezzo agli “stranded asset” ovvero ai grandi giacimenti di fonti fossili che fanno capo ai gruppi petroliferi: per contenere l’innalzamento della temperatura della Terra sotto i 2 gradi, infatti, molte di queste riserve fossili non saranno utilizzabili.
Infine Xepapadeas ha sottolineato il fattore propulsivo dei green bond, strumento finanziario che avrà un ruolo chiave nella transizione da un’economia «brown» a una più «verde».
Da ricordare infine la presenza fra i relatori di Edward Baker, senior policy advisor in tema di climate ed energy transition per i Pri dell’Onu, ovvero i principi di investimento responsabile sottoscritti in tutto il mondo da un nutrito gruppo di investitori istituzionali che gestiscono circa 85 mila miliardi di dollari.
[Fonte : Il Sole 24 Ore – 3 luglio 2019]
I principi ESG (Environmental, Social, Governance) e la Corporate Social Responsibility (CSR) stanno interessando tutte le aree di business e il mercato finanziario ricerca prodotti finanziari che corrispondano a tali requisiti.
Gli steps riguardano dunque la predisposizione di un piano di sostenibilità, il monitoraggio dei rischi connessi all’attività di impresa, un sistema di controllo integrato e sfociano nella Dichiarazione non finanziaria (DNF) quale documento conclusivo del processo.
Le politiche di engagement degli investitori si concentrano quindi sull’analisi dei profili di governance, sulle valutazioni connesse alla tipologia di attività e sui rating SRI.
L’incontro organizzato da Paradigma “ESG, engagement e DNF: aspettative degli investitori” si propone di valutare le politiche e il processo, il sistema di controllo integrato, i contenuti della DNF e le aspettative dei mercati e degli investitori.
Potrebbe interessare anche

Rapporto 2024 del Comitato di Corporate Governance: Raccomandazioni e Prospettive per le Società Quotate
3 Febbraio 2025