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Direttive ATAD: in regola 2 Paesi su 3

Direttive ATAD: in regola 2 Paesi su 3

Calendario corto per la Direttiva 2016/1164/UE, cosiddetta Anti Tax Avoidance Directive – ATAD, parte significativa del pacchetto antielusione (Anti Tax Avoidance Package) varato dalla Commissione Europea per introdurre negli Stati membri un insieme di misure coordinate di contrasto alle pratiche di elusione fiscale.

Alcuni Paesi, tra cui l’Italia, la Francia e la Germania, hanno intrapreso azioni rapide o hanno già adottato molte delle disposizioni standard minime ATAD per le quali è prevista l’entrata in vigore nel diritto nazionale. Esiste però un lungo elenco di Paesi europei  che persistono nel ritardare l’introduzione delle nuove regole, nonostante il termine definitivo per l’attuazione  della prima direttiva antielusione, ATAD 1, sia prossimo.

Ovviamente questo avanzamento a macchia di leopardo implica che, a seconda di dove operi un’azienda, le modifiche potrebbero essere radicali o più simili allo standard previsto poichè alle singole realtà nazionali è stato lasciato un margine di flessibilità. Il risultato finale è quello di un puzzle fiscale per nulla armonizzato.

Ad oggi, quasi il 70% degli Stati membri dispone nel suo ordinamento interno di almeno tre norme di cui è richiesta l’attuazione. Un vantaggio apparente visto che la maggior parte dei dispositivi fiscali relativi alla Direttiva ATAD 1 dovrebbe trovare piena implementazione già a partire da gennaio 2019. Tempi più lunghi per l’ATAD 2, che regolamenta i disallineamenti ibridi con i Paesi terzi, anch’essa comunque già in corso di attuazione in diversi Stati, anche se la scadenza è fissata per il 1° gennaio 2020.

Per comprendere esattamente cosa siano ATAD1  e ATAD2 e cosa comporti  la piena attuazione delle Direttive, e per confrontarsi in anteprima con funzionari dell’Amministrazione Finanziaria e con alcuni tra i massimi esperti tributaristi italiani, Paradigma ha organizzato a Milano il 15 e 16 gennaio 2019 una giornata di studio sulle misure di contrasto all’aggressive tax planning.

 

 

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