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Lavoratori all’estero: quali gli obblighi sulla sicurezza?

Lavoratori all'estero: quali gli obblighi sulla sicurezza?

Le imprese italiane, anche di ridotte dimensioni, inviano sempre più frequentemente personale all’estero.

L’impiego della forza lavoro all’estero non esime il datore di lavoro da responsabilità, anche penale, in caso di infortunio capitato al lavoratore durante lo svolgimento della prestazione, e questo può dar luogo a criticità e problemi nell’individuare quale regime sia applicabile ai fini della salute e sicurezza sul lavoro.

La disciplina specifica risulta per lo più contenuta nel D.Lgs n.81/08 (Testo Unico Sicurezza) ed è diretta a prevenire gli infortuni e le malattie attraverso l’individuazione, la gestione e la riduzione dei rischi connessi all’esercizio dell’attività lavorativa.

Essa prevede vari obblighi in capo al datore di lavoro, tra cui:

a.      la valutazione dei rischi specifici dell’attività, nonché dei rischi generici aggravati (cosiddetti «rischi Paese);

b.      l’individuazione delle fonti di pericolo;

c.      la predisposizione delle misure di sicurezza necessarie per proteggere i lavoratori, da attuarsi anche attraverso un’adeguata informazione e formazione di questi ultimi.

I profili penalistici in questione coinvolgono tanto la dimensione individuale, quanto quella collettiva, prospettandosi la possibile integrazione dei reati di omicidio colposo o di lesioni colpose gravi o gravissime in capo al datore di lavoro, derivanti da violazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro (ex articoli 589-590 del Codice Penale) nonché in capo all’ente collettivo (ex D.Lgs 231/01).

Come sempre, in questi casi, alcune indicazioni possono provenire dall’analisi dell’esperienza giurisprudenziale.

Quale, dunque, il possibile approccio del datore di lavoro per evitare di incorrere in tali responsabilità?

Approfondiremo la tematica nell’ambito della giornata organizzata da Paradigma Responsabilità dei vertici aziendali per i reati ambientali e la sicurezza sul lavoro prevista a Milano il 31 gennaio 2018.

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