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Mobbing: possibile collegamento con la 231

Mobbing: possibile collegamento con la 231

La sentenza n. 23358/2018 del Tribunale di Busto Arsizio aggiunge nuovi argomenti al dibattito concernente la riconducibilità del fenomeno del mobbing all’interno delle tradizionali categorie del diritto penale sostanziale.

Fino ad ora l’attenzione della dottrina e della giurisprudenza si era perlopiù focalizzata sull’inquadramento del fenomeno nell’ambito dell’art. 572 c.p (cfr., ex multisCass., Sez. VI, 26 febbraio 2016, n. 23358) oppure riconducendo tali condotte nel corpo di fattispecie penali quali l’art. 610 c.p. o addirittura nella struttura del delitto di estorsione ex art. 629 c.p (in tal senso, Trib. Napoli, 1 dicembre 2016, n. 18537)

La pronuncia in esame affronta la delicata questione sotto una nuova luce, inquadrando le condotte vessatorie all’interno della fattispecie di lesioni colpose.

In particolare, agli imputati viene contestato il delitto ex art. 590, commi 1 e 3 per aver cagionato a un dipendente lesioni personali gravi consistite in un “disturbo dell’adattamento cronico con reazione mista ansioso-depressiva e disturbi somatoformi, per costrittività organizzativa”.

Secondo la ricostruzione della Pubblica Accusa, tale patologia va inquadrata come malattia professionale e si sarebbe concretata in una serie di sistematici comportamenti ostili finalizzati ad emarginare e a mortificare il dipendente, sino a sfociare in tre licenziamenti ravvicinati nel tempo, tutti dichiarati illegittimi dal Giudice del Lavoro.

Poiché il delitto previsto dall’art. 590 comma 3 è reato-presupposto della responsabilità dell’ente, è forse ipotizzabile un collegamento tra mobbing e il D. Lgs 231/2001.

Mobbing, bossing, straining, discriminazioni, ritorsioni, molestie sessuali, demansionamenti, stress-lavoro correlato, sono situazioni sempre più frequenti nel mondo del lavoro che possono creare problemi organizzativi e gestionali di grande rilevanza, fino a configurare il rischio di responsabilità civile e penale per la società e per i vertici aziendali.

Con l’obiettivo di analizzare queste tematiche di grande attualità e di estrema delicatezza, Paradigma ha organizzato a Milano il 30 maggio 2018 Comportamenti devianti sui luoghi di lavoro.

L’evento formativo è rivolto ai Responsabili del Personale e delle Relazioni Sindacali, ai Responsabili dell’Ufficio Legale, ai Responsabili dell’OdV e della Compliance, nonché ai professionisti esterni che prestano consulenza alle aziende su questi profili.

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