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Corte di Cassazione: il licenziamento è illegittimo se non vi è la proporzionalità della sanzione espulsiva

Corte di Cassazione: il licenziamento è illegittimo se non vi è la proporzionalità della sanzione espulsiva

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 26956 del 22 ottobre 2019 ha stabilito che il licenziamento di un lavoratore che ha usato impropriamente i permessi della legge 104 del 1992 è illegittimo se risulta che la condotta del lavoratore non sia dall’origine preordinata a usare in modo illecito i permessi per finalità diverse dall’assistenza al familiare disabile.

 

E’ il caso di un lavoratore licenziato per aver sfruttato 3 dei permessi dei quali fruiva, invece che per l’assistenza al padre invalido, per seguire l’andamento di alcuni lavori in casa propria resi necessari da una improvvisa infiltrazione d’acqua.

 

La Cassazione, in linea con i precedenti giudizi di merito, ha ritenuto il licenziamento illegittimo in ragione della scarsa gravità dell’addebito e della considerazione per cui la sanzione espulsiva debba sempre essere adeguata alla mancanza addebitata.

 

Fermo restando il disvalore del fatto contestato, la conferma dell’ illegittimità del licenziamento deriva dalla non proporzionalità della sanzione espulsiva.

La condotta in esame non appare, secondo la Cassazione, in concreto tale da giustificare la risoluzione del rapporto. Dagli elementi acquisiti al giudizio non emerge da parte del lavoratore una preordinata operazione diretta all’indebita fruizione dei permessi al solo fine di svolgere attività estranee all’assistenza del congiunto.

 

Paradigma analizzerà la vigente disciplina per la gestione dei fenomeni di eccessiva morbilitàassenteismo tattico e abuso dei permessi ex Legge n. 104/1992 nel corso dell’evento formativo previsto a Milano il 12 novembre 2019 e a Roma il 3 dicembre 2019

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