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Il Garante esclude la registrazione delle presenze con impronte: stop all’uso dei dati biometrici

Il Garante esclude la registrazione delle presenze con impronte: stop all’uso dei dati biometrici

L’introduzione di un sistema di timbratura con terminale biometrico (impronte digitali) con lo scopo di registrare l’accesso e la presenza in azienda di dipendenti e collaboratori, è un trattamento illegittimo di dati, perché privo di valida base giuridica, oltre che contrario ai principi di liceità, necessità e proporzionalità.

 

È il principio contenuto nell’ordinanza ingiunzione del 24 novembre del 2022, pronunciata dal Garante della Privacy a conclusione di un procedimento sanzionatorio avviato contro una società, che offre lo spunto per analizzare l’uso di dati biometrici nell’ambito del rapporto di lavoro.

 

Il trattamento di dati biometrici è di regola vietato in base all’articolo 9, paragrafo 1 del regolamento ed  è consentito solo se ricorre una delle condizioni indicate dall’articolo 9, paragrafo 2 del GDPR.

 

Il trattamento di dati biometrici per poter essere intrapreso deve trovare il proprio fondamento in una disposizione normativa, che deve avere le caratteristiche richieste dalla disciplina sulla protezione dei dati personali anche dal punto di vista della proporzionalità rispetto alle finalità da perseguire.

L’assenza ex lege della tecnologia biometrica per assolvere gli obblighi in materia di lavoro rende illecito il relativo utilizzo e non può trovare un valido presupposto, data la asimmetria tra le parti, nemmeno nel consenso del lavoratore.

 

Quindi, in assenza di una normativa ad hoc, il Garante della Privacy ha dichiarato illegittimo in diverse occasioni l’uso di dati biometrici per rilevare la presenza di dipendenti.

Tale trattamento sempre secondo il Garante è inoltre sproporzionato rispetto alle finalità dichiarate, poiché esistono molti altri strumenti che possono garantire la rilevazione delle presenze.

Seguendo queste premesse si può dedurre che non sia utilizzabili, nell’ambito del rapporto di lavoro, strumenti quali il riconoscimento vocale, il riconoscimento facciale, i sistemi di body scanner e le scansioni per l’identificazione univoca della persona.

 

La tematica dei controlli sui lavoratori sarà approfondita nell’ambito dell’evento organizzato da Paradigma “I controlli a distanza sull’attività dei lavoratori tra privacy, tutele lavoristiche ed evoluzione tecnologica” previsto Giovedì 11 maggio prossimo

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